Come fare il vostro compost

Ho deciso di scrivere questo articolo non perchè io sia un’esperta di compostaggio, anzi, io ed Alessandro ci stiamo approcciando adesso al mondo della coltivazione e abbiamo iniziato a febbraio a fare l’orto, credo però sia un’argomento interessante e potrebbe aiutare molti a realizzare il proprio compost a casa riutilizzando i propri rifiuti.

Come in tanti già sapete abbiamo deciso di trasferirci da Milano in un paesino in provincia di Pavia, sulle colline. Da subito abbiamo pensato di fare l’orto ed abbiamo deciso di comprare il bidone del compost. Prima di acquistarlo ho fatto un pò di ricerce, non sapevo come installarlo, dove metterlo e sicuramente non è un prodotto a buon mercato. Dopo aver consultato diversi siti ho deciso di comprare quello verde in plastica ma ne esistono in molte varianti e dimensioni, scegliete quello più adatto allo spazio che avete a disposizione. Realizzare il proprio compost è molto semplice e non è necessario abitare in campagna o avere un piccolo appezzamento di terreno ma può essere effettuato anche in contenitori più piccoli in appartamenti di città. Ho letto di sistemi di compostaggio urbano, si condividono gli scarti con i vicini e si contribuisce a sostituire e ripristinare i terreni esauriti. A Milano, nei giardini condivisi in Giambellino è presente un dispenser di compost dove è possibile rifornirsi, con un limite a persona, per poter concimare le proprie fioriere ed aiutole di balconi e giardini.

La concimazione organica costituisce un concentrato di tutto ciò di cui la terra ha bisogno. Il contenitore adatto per il compost è in genere di plastica, la base è solitamente mancante o forata per favorire il contatto con il terreno, ha un coperchio rimovibile e nella parte bassa uno sportello per favorire lo svuotamento. Si posiziona in uno spazio protetto, comodo e vicino ad un punto acqua per poter inumidire il compost nelle stagioni più calde.

Ma cosa si può utilizzare e cosa no?

  • UTILIZZARE: Avanzi di origine vegetale, foglie, fondi di caffè, tovaglioli di carta e carta da cucina, olio di frittura, stracci di firbra naturale, per chi tinge gli scarti dei bagni di tintura, cenere del camino, residui del giardino e dell’orto, segatura e trucioli.

  • NON UTILIZZARE: Prodotti di derivazione chimica, pitture, medicinali, involucri non biodegradabili, tessuti sintetici e le scorze di agrumi (spesso trattate con sostanze chimiche).

Alla base dei rametti sminuzzati favoriscono la circolazione dell’aria e suggeriscono di aggiungere sempre un pò di terra umida. La trasformazione del materiale avviene a strati, partendo dal basso, per ottenere un terriccio soffice e spugnoso, di colore nerastro ed umido, ci vogliono circa 8-9 mesi. Noi sotto abbiamo inserito una rete bloccata per evitare che alcuni animali si infilino dentro attirati dall’odore.

Per chi di voi tinge i tessuti in modo naturale questo è un ottimo modo per non sprecare gli avanzi dei bagni di tintura creando così un ciclo continuo per il materiale utilizzato. Spero che questo articolo vi abbia dato qualche spunto e se avete dei suggerimenti o volete condividere le vostre sperienze, scrivetele qui nei commenti, vi lascio qualche foto del nostro orto e del nostro amato bidone :)

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